Pace o sovranità? Il dilemma costituzionale dell’Ucraina

Tra l’annessione russa e la difesa dell’integrità territoriale, la Costituzione ucraina indica nell’autonomia la strada possibile per la convivenza

 

 

L’operazione speciale della Russia in Ucraina, iniziata nel febbraio 2022, ha sollevato e continua a sollevare questioni complesse nel campo del diritto internazionale, in particolare riguardo all'integrità territoriale e all'autodeterminazione dei popoli. L'analisi richiede un esame approfondito di questi principi, delle diverse interpretazioni giuridiche e del ruolo della popolazione interessata, con un'attenzione particolare alla Costituzione ucraina.

La Tensione tra Integrità Territoriale e Autodeterminazione

Il principio di integrità territoriale, sancito dall'articolo 2, paragrafo 4, della Carta delle Nazioni Unite, vieta agli Stati di ricorrere all'uso della forza contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica di un altro Stato. L'annessione di territori altrui tramite la forza, come nel caso della Crimea e delle regioni del Donbass, Kherson e Zaporizhzhia, è considerata una violazione grave.

D'altra parte, il principio di autodeterminazione dei popoli si articola in due forme. L'autodeterminazione esterna riconosce il diritto di un popolo a secedere in caso di dominio coloniale, occupazione straniera o regimi razzisti. L'autodeterminazione interna, invece, si riferisce al diritto di un popolo di scegliere liberamente il proprio status politico all'interno di uno Stato esistente.

La Russia ha invocato il principio di autodeterminazione per giustificare l'annessione della Crimea e il sostegno ai separatisti del Donbass, sostenendo che le popolazioni locali avessero espresso la loro volontà tramite referendum. Tuttavia, la comunità internazionale ha respinto tali azioni, ritenendo che i referendum non fossero validi in quanto condotti in un contesto di occupazione militare. In questo caso, il diritto di autodeterminazione non può essere utilizzato per violare l'integrità territoriale di uno Stato sovrano, specialmente quando non si rientra nelle casistiche di occupazione straniera o regime coloniale.

 

Il Ruolo della popolazione interessata: dottrina e interpretazioni

Esiste un dibattito tra gli esperti di diritto internazionale su come bilanciare il principio di integrità territoriale con il ruolo e la volontà della popolazione interessata.

  • Approccio rigidamente statocentrico: Questa visione sostiene che l'integrità territoriale è un principio assoluto. Le frontiere statali, una volta stabilite, sono inviolabili e non possono essere modificate unilateralmente, anche se una porzione della popolazione desidera secedere. Questo approccio mira a preservare la stabilità internazionale e a prevenire conflitti.
  • Approccio pro-popolazione: Un'interpretazione meno rigida riconosce che in casi eccezionali, dove una popolazione subisce gravi violazioni dei diritti umani, discriminazioni sistematiche o un'assenza di rappresentanza politica significativa, il principio di autodeterminazione potrebbe prevalere, conferendo un diritto alla "remedial secession" (secessione rimediale). Tuttavia, anche secondo questa teoria, la soglia per invocare una secessione rimediale è estremamente alta.

 

La Costituzione dell'Ucraina: Un ostacolo giuridico

La Costituzione dell'Ucraina è chiara e rigorosa sul tema dell'integrità territoriale. La sua Legge Fondamentale rende qualsiasi cessione di territorio incostituzionale.

  • Articolo 2: "La sovranità dell'Ucraina si estende sull'intero suo territorio. Il territorio dell'Ucraina all'interno dei suoi confini esistenti è integro e inviolabile." Questo articolo non lascia spazio a interpretazioni: il territorio dello Stato è unitario e indivisibile.
  • Articolo 73: "La questione della modifica del territorio dell'Ucraina è risolta esclusivamente da un referendum pan-ucraino."

A completamento di ciò, il Titolo IX, "Struttura Territoriale dell'Ucraina", definisce chiaramente le unità territoriali del Paese.

  • Articolo 133: "Il sistema della struttura amministrativa e territoriale dell'Ucraina comprende: la Repubblica Autonoma di Crimea, le regioni, le città di Kiev e Sebastopoli, i distretti e gli insediamenti. Le città di Kiev e Sebastopoli hanno uno status speciale, determinato dalle leggi dell'Ucraina." Questo articolo, in particolare il suo paragrafo 2, sottolinea la particolarità di alcune città, che, pur avendo uno status speciale, sono parte integrante dello Stato ucraino, rafforzando ulteriormente il concetto di integrità territoriale.

Una cessione volontaria di territori alla Russia, anche in cambio della pace, violerebbe direttamente questi articoli, richiedendo una complessa revisione costituzionale.

 

Un possibile soluzione: L'Autonomia come via d'uscita

La Costituzione ucraina offre un'alternativa al contesto bellico e all’uso della forza: l'autonomia. I Titoli X e XI della Costituzione contengono articoli fondamentali per comprendere il modello di autonomia, in particolare quelli che riguardano la Repubblica Autonoma di Crimea e l’autogoverno locale. Un modello di autonomia già presente all’interno della Carta Costituzionale che potrebbe essere applicato ai territori orientali per disinnescare il conflitto.

  • Articoli 138-146: Questi articoli definiscono i poteri e lo status della Repubblica Autonoma di Crimea e l'autogoverno locale in generale. Essi prevedono che le unità amministrative possano risolvere questioni di loro competenza, avere organi di governo propri e godere di una certa autonomia finanziaria, il tutto nel rispetto della sovranità e delle leggi nazionali.

Questo modello di autonomia, sebbene specifico per la Crimea, potrebbe essere esteso alle regioni del Donbass per risolvere il conflitto. Concedere una maggiore autonomia amministrativa, economica e linguistica alle regioni a maggioranza russofona, come il Donbass, potrebbe soddisfare le aspirazioni della popolazione locale senza compromettere l'integrità territoriale dell'Ucraina. Questa soluzione rispetterebbe il diritto internazionale e la Costituzione ucraina, creando un quadro per una coesistenza pacifica e duratura. La sfida, tuttavia, rimane enorme, in quanto richiede la volontà politica di tutte le parti in conflitto.

 

Vincenzo Mongelli 

 

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