Iran e Israele: come si è arrivati all'attacco di stanotte?
Il raid lanciato nella notte di sabato 13 aprile dall’Iran su Israele rischia di aprire una nuova fase nella regione medio-orientale, già caratterizzata negli ultimi mesi dal "conflitto" israelo-palestinese.
Ieri notte Teheran ha lanciato contro Israele un attacco con dozzine di droni e missili, il 99% dei quali sembrerebbero essere stati intercettati ed annientati dalle difese aeree dello Stato ebraico. Nello specifico, secondo la ricostruzione delle Forze di difesa israeliane (IDF), l’Iran e alcune milizie filo-Teheran nella regione hanno lanciato 170 droni, nessuno dei quali è entrato nello spazio aereo israeliano e 30 missili da crociera, di cui 25 abbattuti dall’aeronautica israeliana. Alcuni sono riusciti ad aggirare le difese israeliane, colpendo solo la base aerea di Nevatim, nel sud di Israele.
L’iniziativa iraniana è una risposta all’attacco al consolato iraniano a Damasco del primo aprile scorso, ampiamente attribuito a Israele nonostante l'assenza di un’assunzione ufficiale di responsabilità, in seguito al quale Tel Aviv aveva dimostrato di poter colpire i luoghi e le persone simbolo della presenza iraniana nella regione. Se di solito le incursioni in Siria delle Forze di difesa israeliane (Idf) mirano a depositi di armi e infrastrutture della rete di gruppi e milizie filoiraniane, in questo caso ad essere colpita è stata la sede diplomatica ufficiale di un Paese membro delle Nazioni Unite, in una chiara violazione del diritto consuetudinario internazionale, che vede ambasciate e consolati come luoghi “inviolabili”. Il confronto aperto con l’Iran riporta ora l’attenzione verso un altro fronte, mentre a Gaza non è stato raggiunto l’obiettivo di eliminare la presenza di Hamas, né tanto meno quello di liberare tutti gli ostaggi israeliani.
Storicamente, la rivalità tra Israele e l'Iran è uno dei pilastri delle dinamiche geopolitiche nel Medio Oriente contemporaneo. Questo antagonismo è radicato in una serie di fattori storici, religiosi, politici e strategici che hanno contribuito a creare un clima di ostilità persistente tra i due Paesi. La relazione tra Iran e Israele è stata caratterizzata da complessità e fluttuazioni sin dalla fondazione dello Stato di Israele nel 1948. Sebbene entrambi i paesi siano situati in Medio Oriente, le loro posizioni geopolitiche, affiliazioni religiose e alleanze regionali hanno spesso portato a interessi divergenti e tensioni occasionali.
All'indomani della dichiarazione di indipendenza di Israele nel 1948, l'Iran, allora sotto il governo di Mohammad Reza ShahPahlavi, mantenne una posizione relativamente neutrale nei confronti dello stato appena formato, riconoscendolo, de facto, nel 1950 diventando così il secondo paese a maggioranza musulmana a farlo dopo la Turchia, scelta in parte guidata da considerazioni strategiche data l’ambizione iraniana di affermarsi nel contesto regionale e di mantenere relazioni con i Paesi Occidentali, compresi gli Stati Uniti. Nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta, l’Iran e Israele mantennero legami diplomatici, economici e militari limitati, seppur cordiali. Entrambi i paesi condividevano preoccupazioneper l’ascesa del nazionalismo arabo e per l’influenza del comunismo sovietico nella regione che sancì l’inizio della cooperazione economico-militare tra i due paesi.
La rivoluzione iraniana del 1979, che comportò la fondazione della Repubblica islamica, segnò una svolta significativa nelle relazioni iraniano-israeliane. Il nuovo regime, guidato dall’Ayatollah Ruhollah Khomeini, adottò una posizione antisionista e antioccidentale, considerando Israele un’entità illegittima che occupava la terra palestinese. I rapporti si fecero ambigui durante la guerra tra la Repubblica Islamica dell’Iran e la Repubblica d’Iraq (1980-1988), quando Israele fornì sostegno militare alle forze militari di Saddam Hussein e l’Iran offrì sovvenzioni economico-militari ai gruppi militanti (poi partiti politici) contrari a Israele, come Hezbollah (حزب اﷲ "Partito di Dio") in Libano e Hamas (حركة المقاومة الاسلامية “Movimento Islamico di Resistenza) nei territori palestinesi, che hanno - tra le altre cose - costituito un ostacolo alla crescente influenza di Saddam Hussein nella regione.
Nonostante l’inimicizia, dunque, nel periodo tra gli anni ’80 e ’90 si sono verificati episodi occasionali di cooperazione clandestina tra Iran e Israele, in particolare nel campo dell’intelligence, in contrasto alle minacce irachene e siriane. Infatti, Israele fornì segretamente materiale militare all'Iran, nella speranza di indebolire entrambi i contendenti e preservare un equilibrio di potere regionale che favorisse gli interessi israeliani. Allo stesso modo, entrambi i Paesi hanno condiviso preoccupazioni riguardo alla crescente influenza della Siria in Libano e nel contesto del conflitto israelo-palestinese. L'Iran sostenne il movimento di resistenza palestinese, mentre Israele tentò di contrastare l'influenza siriana attraverso azioni militari e diplomatiche. Questi sforzi portarono ad un allineamento occasionale tra Iran e Israele nella loro opposizione alla Siria.
Tuttavia, le divergenze fondamentali tra Iran e Israele non sono mai state risolte. Le relazioni rimangono caratterizzate da ostilità e diffidenza reciproca, con entrambi i Paesi che continuano a perseguire i propri interessi strategici e a sfruttare le opportunità di alleanze contingenti in un contesto regionale in costante evoluzione. Infatti, nel XXI secolo, le relazioni iraniano-israeliane sono rimaste caratterizzate da sfiducia e confronti sporadici. Il perseguimento di un programma nucleare da parte dell'Iran e il suo sostegno agli agenti anti-israeliani nella regione, insieme alle preoccupazioni di Israele per la sua sicurezza, hanno mantenuto alta la tensione. I leader israeliani, tra cui il primo ministro Benjamin Netanyahu, hanno criticato apertamente le ambizioni nucleari dell’Iran, sostenendo dure sanzioni internazionali e, se necessario, un’azione militare per impedire all’Iran di acquisire armi nucleari. L'Iran, da parte sua, ha denunciato la politica israeliana nei confronti dei palestinesi e ha chiesto la distruzione dello Stato ebraico.
In conclusione, la storia delle relazioni iraniano-israeliane dal 1948 (anno di fondazione dello Stato ebraico) riflette la complessa interazione di geopolitica, ideologia e dinamiche regionali in Medio Oriente. Dalla cooperazione iniziale all’inimicizia duratura, la relazione tra Iran e Israele è stata segnata da periodi di impegno e allontanamento. Nonostante occasionali tentativi di riavvicinamento, differenze profondamente radicate e realtà geopolitiche continuano a modellare le loro interazioni rendendo remote le prospettive di una riconciliazione globale nel prossimo futuro.
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