Dall'Irlanda del Nord a Gaza: Le radici e le sfide del rapporto tra Sinn Féin e Hamas
Il rapporto tra il
Sinn Féin, il partito politico repubblicano irlandese attivo sia nella
Repubblica d’Irlanda che nell’Irlanda del Nord, e Hamas, il partito islamico
palestinese che governa la Striscia di Gaza dal 2007, è un argomento tanto
complesso quanto dibatutto. Il primo contatto tra i due partiti risale alla
metà degli anni ’60 quando, durante i cosiddetti Troubles
–il conflitto nord irlandese che ha avuto luogo tra la fine degli anni sessanta
e la fine degli anni novanta che vide scontrarsi la
comunità cattolica, legata alle idee nazionaliste e repubblicane, e i
protestanti dell'Ulster, che si identificavano nell'unionismo dei territori
occupati, e i cui effetti si propagarono in seguito anche nella
Repubblica d’Irlanda- la corrente nazionalista irlandese affermò il proprio sostegno
a movimenti a lei simili, i cui obiettivi erano la lotta per i diritti civili e
l'autodeterminazione. Tra i movimenti citati vi erano organizzazioni
sudafricane, basche e palestinesi. Il parallelismo storico -composto da
colonialismo, repressione e disuguaglianza- condiviso dalla popolazione
irlandese e quella palestinese ha dunque creato un legame di solidarietà tra i
rispettivi governi.
Lo Sinn Féin,
storicamente associato all'Esercito repubblicano irlandese (IRA) -il quale
strinse profondi legami militari con l’Organizzazione per la liberazione della
Palestina (OLP)- in seguito, si trasformò in un partito politico legittimo
coinvolto nel processo di pace in Irlanda del Nord, avvenuto attraverso la
stipula dell'Accordo del Venerdì Santo del 1998. L’influenza del partito nell’equilibrio
politico irlandease divvenne tale che nel 1980, l'Irlanda fu il primo paese appartenente
all’Unione Europea a dichiarare il proprio sostegno alla creazione di uno stato
palestinese indipendente e, nel 1993, fu l'ultimo paese europeo ad ospitare
un'ambasciata israeliana.
Negli ultimi anni lo Sinn Féin ha registrato un
aumento significativo di popolarità sia nella Repubblica d’Irlanda, dove è
passato dall’essere un partito marginale a una grande forza politica, che
nell’Irlanda del Nord. Il suo successo è in gran parte dovuto alla performance
nelle elezioni generali del 2020, dove si è assicurato il maggior numero di
voti di prima preferenza. Questo aumento di consensi è attribuito a vari
fattori, tra cui l'insoddisfazione nei confronti dei tradizionali partiti al
potere (Fine Gael e Fianna Fáil) e le politiche del Sinn Féin su politiche
abitative, salute e questioni economiche che hanno avuto risonanza presso un
ampio segmento dell'elettorato, soprattutto quello più giovane.
Le prospettive del Sinn Féin di formare un governo dipenderanno dall’esito delle prossime elezioni generali. Il sistema di rappresentanza proporzionale utilizzato nelle elezioni irlandesi, probabilmente, costringerà il partito repubblicano a formare una coalizione per governare e la capacità di quest’ultimo di negoziare un accordo di coalizione con altri partiti, che potrebbero avere priorità e politiche differenti, sarà decisivo. La possibilità di un governo guidato dallo Sinn Féin in Irlanda potrebbe rappresentare un cambiamento significativo nel panorama politico irlandese -riflettendo cambiamenti più ampi nelle priorità degli elettori e l’insoddisfazione per le strutture politiche tradizionali- affermando, o modificando, la posizione del paese nell’assetto globale ed i rapporti esteri di quest’ultimo. Secondo questa prospettiva, dunque, il sostegno al partito palestinese, confermato negli ultimi giorni in seguito all’intensificarsi degli attacchi israeliani su Gaza e Rafah, potrebbe influenzare, se non ribaltare, la posizione di Hamas negli equilibri geopolitici mondiali.
Sara Scampini
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