Chi sono gli Houthi e perché sono coinvolti nella guerra Israelo-Palestinese


Una petroliera commerciale con bandiera norvegese è stata colpita da un missile da crociera antinave sparato da un'area controllata dagli Houthi dello Yemen lo scorso 18 dicembre.

L’attacco alla petroliera norvegese, senza apparente connessione con Israele, è solo uno degli obiettivi attaccati dai militanti yemeniti, i quali, negli ultimi mesi, hanno minacciato di chiudere il Mar Rosso a tutte le navi ricollegabili ad Israele in segno di sostegno alla popolazione palestinese colpita negli scontri tra lo stato israeliano e l’ala armata del partito palestinese Hamas presso la Striscia di Gaza. Dall’inizio degli scontri, aerei statunitensi e britannici, congiuntamente alle navi di guerra americane, hanno attaccato un totale di 28 siti militari houthi in tutto lo Yemen, ponendo le basi per una guerra che tuttavia non riguarderà meramente le due potenze occidentali ed il gruppo yemenita ma potrebbe estendersi fino alla Repubblica Islamica d’Iran, storico e silente nemico degli USA e fedele sostenitore dei movimenti/partiti attivi nel conflitto in corso nella Striscia di Gaza, tra i quali gli Houthi.

 

Gli Houthi, formalmente conosciuti come Ansar Allah (dall’arabo “Partigiani di Dio”), nome adottato dal gruppo dal 2011 in occasione delle sommosse popolari che hanno investito lo Yemen nel contesto della cosiddetta “primavera araba”, sono un movimento politico-religioso nato negli anni Novanta, i cui componenti sono principalmente di confessione zaydita.

Il gruppo emerse nel governatorato di Sa'dah, sito nello Yemen settentrionale, sotto il nome di “Gioventù credente”, il cui obiettivo dichiarato era la rinascita dello zaydismo nel paese, la cui popolazione era a maggioranza sunnita, e l’indipendenza delle terre del nord.

Sin dalla nascita, il movimento assunse posizioni fermamente contrarie alla fondazione dello Stato di Israele e all’influenza statunitense nella regione mediorientale, soprattutto in seguito all’invasione americana in Iraq nel 2003.

È importante notare che questi obiettivi sono soggetti a svariate interpretazioni e possono mutare nel tempo, influenzati dalle dinamiche in evoluzione del conflitto yemenita e dalla geopolitica regionale.

 

L’attività politica houthi divenne più attiva all'inizio degli anni 2000, in particolare nel 2004 in seguito alla morte del leader Hussein al-Houthi, acquisendo un controllo significativo dei territori yemeniti, inclusa la capitale Sana'a, nel periodo tra il 2014 e il 2015, dando vita all’attuale guerra civile yemenita.

Lo scenario politico-militare ha visto l’intervento di una Coalizione internazionale guidata dall’Arabia Saudita, intenta a ripristinare il governo yemenita (riconosciuto a livello internazionale), e l’attività armata houthi sovvenzionata dalla Repubblica Islamica dell’Iran, provocando forti critiche a livello globale data le numerose violazioni dei diritti umani e la crisi umanitaria nello Yemen, considerata una delle peggiori al mondo.

 

Il movimento Houthi e le sue relazioni con le potenze regionali e globali si collocano nel contesto più ampio della geopolitica mediorientale, delle divisioni settarie e della lotta per il dominio regionale. La situazione rimane fluida ed è soggetta a continui cambiamenti a causa della natura complessa del conflitto yemenita e della diplomazia internazionale.

 

Attualmente il conflitto nello Yemen rimane irrisolto, con negoziati in corso e periodi intermittenti di intensificazione dell'azione militare.

Il ruolo del movimento Houthi nella storia dello Yemen, e della regione mediorientale in generale, è una parte cruciale delle recenti turbolenze del paese e riflette dinamiche regionali più ampie, comprese le divisioni settarie, le rivalità geopolitiche e l’impatto degli interventi esterni. Lo scontro armato tra Israele e Hamas, la cui data d’inizio è databile ad un periodo precedente all’ottobre 2023, ed in particolare al giorno 7, giorno dell’attacco al kibbutz israeliano di Re’im da parte di miliziani di Hamas, rappresenterebbe uno di questi casi.

L’intervento, diretto o meno, del gruppo yemenita in tali scontri costituisce ad oggi uno sviluppo insolito del conflitto, rappresentando una nuova sfida all’influenza occidentale in Medio Oriente e all’esistenza dello Stato di Israele.


di Sara Scampini

 

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